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al testo di Nina Della Santa
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Arduo tenersi in piedi quando ogni esagono della superficie riversa all'esterno umori scivolosi Il portamento costretto ad un assetto pieghevole sebbene bipede Fluidi melliflui come le intenzioni di chi non può reggere nessuna posizione Si spiega il perché di tanta insofferenza sebbene la mandibola sorrida sardonica nient'affatto esente dallo strenuo tentativo di armonia di spina dorsale e muscoli non autonomi Mai passibili di distensione quando non irrimediabilmente deformati da infinite combinazioni alla ricerca di un effimero baricentro Proietta un'orma viscida l'invertebrato che si aggira tra individui eretti Appiccicosa quando asciuga cattura talvolta esserini attratti come mosche dallo scintillìo di trame di bava Se solo accettasse di strisciare per terra non ne andrebbe sprecato nemmeno un grammo e il pavimento risplenderebbe di luminose incomprensibili silenziose scie
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